San Giorgio
23 aprile San Giorgio Martire sec. IV
Protettore degli: arcieri, cavalieri, soldati, esploratori e guide
Emblema: drago, palma, stendardo
San Giorgio, il cui sepolcro è a Lidda (Lod) presso Tel Aviv in Israele, venne onorato, almeno dal IV secolo, come martire di Cristo in ogni parte della Chiesa.
Fu sepolto a Lydda, in Palestina, dove ancora oggi sono visibili i resti archeologici della basilica cimiteriale che fu costruita in suo onore nel V secolo, incendiata dai Persiani all’inizio del VII secolo, ricostruita e ancora rasa al suolo dal califfo Hakim nel 1010. Ancora una volta ricostruita, fu distrutta nel 1099 per impedire ai crociati di usare le travi come materiale bellico, ma i crociati la rieressero. Nel 1191, quando Riccardo Cuor di leone combatté contro il Saladino, la chiesa fu nuovamente distrutta. Fu Riccardo, devoto a san Giorgio, che introdusse il suo culto in Inghilterra, dove il sinodo lo elesse nel 1222 santo patrono del regno.
Il sepolcro di san Giorgio diventò meta di pellegrinaggio subito dopo il martirio e la venerazione verso Giorgio si diffuse in tutto il mondo, tra i cristiani, dove divenne santo ausiliatore perché la sua intercessione era particolarmente efficace nei frangenti drammatici, e nella tradizione islamica che gli conferì il titolo di “profeta”. Numerose chiese furono intestate a san Giorgio, nel Medio Oriente, in Africa, in tutta l’Europa. Anche in Italia, fin dal VI secolo esisteva a Ravenna una chiesa a lui dedicata e, a Roma, Belisario (527c.) affidò alla protezione del santo la porta di San Sebastiano e la chiesa del Velabro, in cui fu poi trasferito il cranio di Giorgio trovato nel patriarchio lateranense da papa Zaccaria (744-752). In Russia, il culto di san Giorgio si sviluppò in particolar modo a Kiev, nella prima metà dell’XI secolo, all’epoca del regno del principe Jaroslav il Saggio, come dimostrano delle antiche icone che lo raffigurano, e fu venerato come santo dei principi e dei generali, colui che presta assistenza nella battaglia, il Vittorioso.
S. Giorgio, oltre ad avere dato il nome a città e a paesi, è stato proclamato patrono di città come Genova, Barcellona, Venezia, Ferrara, per citarne solo alcune. Di intere regioni spagnole, del Portogallo, della Lituania, della Georgia che ne porta il nome e dell’Inghilterra, con la solenne conferma, per quest’ultima, di papa Benedetto XIV.
La tradizione popolare lo raffigura come il cavaliere che affronta il drago, simbolo della fede intrepida che trionfa sulla forza del maligno.