San Tarcisio (la storia)
San tarcisio (Patrono dei Ministranti)
C‘è movimento in città. Domani cominceranno le feste. L’imperatore ha ordinato giochi e gare al Circo Massimo e al Colosseo. Gli spettacoli con le tigri e i leoni sono i più attesi: la folla urla quando le fiere affamate sopraggiungono nell’arena. Spesso a dover lottare con le bestie sono gli schiavi, ma non raramente sono spinti anche i cristiani incatenati.
Uomini e donne, bambini e ragazzi si abbracciano e pregano; offrono la loro vita a Gesù e sentono il loro cuore pieno di pace e di Paradiso.
Oggi è la vigilia e i cristiani nelle prigioni si rincuorano a vicenda e sperano che un fratello porterà loro l’Eucarestia.
Nella catacomba dell’Appia si è radunata la comunità per celebrare l’Eucarestia: pregano in silenzio e in pace al lume della lucerna. Poi uno di loro si alza e parla: è il Papa. “ Fratelli – dice – chi porterà ai prigionieri il Corpo del Signore? “ “ Vado io –risponde una voce molto giovane – io sono solo un ragazzo, mi lasceranno passare. “ Il Papa guarda ammirato Tarcisio, ma ha paura per lui. Il ragazzo insiste: “ Nessuno sa che sono cristiano “ Infatti era appena stato battezzato e dice di nascondere l’ Eucarestia sotto la tunica e di coprirsi col mantello. Il Papa prende il Pane consacrato, lo avvolge in un lino e lo affida al ragazzo: “ Va’, Tarcisio. Dì loro che presto saremo tutti in Cielo. Dì loro che non abbiano paura di chi può uccidere il corpo, ma non può uccidere l’anima. Porta loro questi Misteri e il nostro bacio santo. “ Tarcisio si avvia per i cunicoli oscuri, uscito all’aperto dà un’occhiata attorno e si avvia svelto sull’Appia verso la città. Alle mura nessuno lo nota, entra con altra gente. Cammina raccolto: sta portando il Signore! Ma ecco là dei compagni! L’ hanno riconosciuto, lo chiamano: “Fermati, vieni con noi!“ “Non posso, più tardi! “ “Cosa nascondi? Facci vedere!“ Lui stringe ancora di più il suo tesoro: “Non è niente per voi“. Tarcisio da un po’ di tempo è cambiato e i compagni hanno notato il mutamento: “Non sarai per caso un cristiano che porta i Misteri?“
Gli sono tutti addosso, lo buttano a terra, tentano di aprirgli le braccia. Lui si piega e serra le braccia in croce sul petto, con tutte le forze difende il suo Signore. I ragazzi gridano e colpiscono Tarcisio con le pietre e i pugni. Un fiotto di sangue gli scorre sul viso e fa inferocire ancor di più i violenti. Tarcisio si sente venir meno, ma non riescono ad aprirgli le braccia. Tarcisio non abbandona Gesù ai pagani e prega i santi martiri, poi sospira: “ Signore Gesù, ricevi il mio spirito. “ Arriva Quadrato, un soldato che s’è fatto cristiano e riconosce il ragazzo, lo chiama. Tarcisio lo guarda e gli fa un sorriso debole. Apre un po’ le braccia e mostra al soldato il suo Segreto. Poi in pace reclina il capo e muore.
Quadrato, singhiozzando copre col mantello il piccolo corpo e lo porta in braccio fino alle catacombe ove lo depone sull’altare. Sul petto di Tarcisio sta ancora il lino con l’ Eucarestia. Mai Gesù aveva avuto per il suo Corpo un altare più bello. E dal popolo di Dio delle catacombe si alzò una preghiera: “Tarcisio, martire di Cristo, prega per noi“. Ancora oggi molti pregano con commozione il martire dell’ Eucarestia e gli affidano una preghiera da portare al Signore. Soprattutto lo pregano i ministranti: Tarcisio che con tanto amore ha “servito” l’ Eucarestia è il loro patrono.
Tratto da S. Mazzer “ I SANTI IN FIORE Infanzia e adolescenza “
Ed. Logos, Roma 1994
La sua storia è veramente straordinaria e aiuta anche a capire bene in quale clima vivevano i primi cristiani, pochi anni dopo l’Ascensione del Signore. Infatti la vita di questo giovane martire si colloca nel III sec., poiché morì nel 258, durante la persecuzione dell’imperatore Valeriano.