Tota Pulchra

dsc01709L’attenzione è richiamata immediatamente dal «nome nuovo» con cui l’angelo saluta la vergine Maria: «piena di grazia» (kecharitoméne: Lc 1,28). É il nome datole da Dio, che denota lo stato in cui si trova davanti a Lui nel momento stesso in cui le viene rivelata la sua vocazione/missione. La forma verbale – un participio perfetto passivo – sta ad indicare infatti il risultato di un intervento compiuto da Dio su di lei: Egli ha provveduto a colmarla, a riempirla di grazia. L’ha resa santa, tutta bella e amabile ai suoi occhi. Oggetto di un favore divino straordinario, di un amore del tutto speciale, Maria di Nazaret è invitata dall’angelo a gioire, ad esultare: questo è il senso esatto del verbo greco kaire.

(P. V. Battaglia – ofm)

 TOTA PULCHRA

Tota pulchra es, María !

Tota pulchra es, María !

Et mácula originális non est in te. 

Et mácula originális non est in te.

Tu glória Jerúsalem,    

tu laetítia Israël,

tu honorificéntia pópuli nostri,    

tu advocáta peccátorum.

O María, o María !

Virgo prudentíssima    

mater clementíssima,

ora pro nobis,    

intercéde pro nobis    

ad Dóminum Jesum Christum 

 

Sei tutta bella, o Maria !

E il peccato originale non è in te.

Tu sei la gloria di Gerusalemme,

tu sei la letizia di Israele,

tu sei l’onore del nostro popolo,

tu sei l’avvocata dei peccatori.

O Maria, o Maria !

Vergine prudentissima,

Madre clementissima,

prega per noi

e intercedi per noi

presso il Signore nostro Gesù Cristo ! 

 

I commenti sono chiusi.