Santa Messa in onore della Madonna di Adamo
Sabato 28 maggio alle ore 19.00 verrà celebrata
la Santa Messa in onore della Vergine di Adamo.
La Storia
La tradizione ci racconta che nella seconda metà del secolo XVII, un capitano genovese di nome Adamo o Adami, durante una traversata dalla Liguria in Sardegna, avrebbe pescato una grossa nacchera ( pinna nobilis) e dentro vi avrebbe trovato una statuetta della Vergine col Bambino, raffigurante la “Madonna del mare” .
Il fatto è rappresentato in un quadro del secolo XVII, già esistente nell’ormai distrutta chiesa di S. Caterina dei Genovesi in Cagliari: (nell’odierna Via Manno dove sorge il negozio di Zara) una copia in tela, in esso si vede rappresentata nella parte inferiore la nave, il capitano e il mollusco: ed in alto l’effigie della Madonna d’Adamo nel modo stesso con cui viene raffigurata nella statuetta; cioè a mezzo busto, con il bambino Gesù sulle braccia, nascosta e poggiante sopra le nuvole che un tempo esisteva nella chiesetta di San Lorenzo a Buoncammino. Un’altra tela si riscontra nel 1897 di proprietà del Cav. Stefano De Candia ove si vede la Madonna che poggia sulle nuvole, nella parte inferiore a destra vi è il mare in tempesta ,ed una nave che corre il pericolo di affondare con due marinai che si reggono aggrappati ad una fune a poppa della nave e una iscrizione V.F.G.A….1768. Può essere interpretato come un episodio di salvataggio prodigioso attribuito alla Madonna, con un atto conseguente di gratitudine: V.(otum) F.(ecit) G.(ratias) A.(git) ossia: per grazia ricevuta,apposta dall’artista per ordine del proprietario.
Da un manoscritto inedito del 1888 di Mons. Luca Canepa e, conservato in casa del Priore Rag. Carlo Bonicelli, si rileva che la statuetta subì varie vicende. Nella metà del secolo XVII si trovava in possesso di una certa signora Vittoria, moglie di un certo Ambrogio Nan o Nani di Alassio, nel Genovese, e residente in Cagliari, forse congiunta del Capitano Adamo. La signora Vittoria la teneva conservata nella cappella di famiglia e, secondo il popolo, sin d’allora operava molti miracoli. Sopravvissuta al marito, la Nan nel 1703 la lasciò in testamento al nipote Giovanni Battista Riva insieme ad altri oggetti preziosi, con l’onere di costruire per la SS. Vergine di Adamo una cappella in una chiesa di Cagliari, a sua scelta, e di celebrarne la festa ogni anno. Alla morte del Riva e dei suoi figli,l’obbligo di celebrare la festa doveva incombere sui rettori o religiosi della chiesa che il Riva avrebbe scelto.
Il Riva scelse la Chiesa dei SS. MM. Giorgio e Caterina dei Genovesi alla cui Arciconfraternita egli apparteneva. La statuetta fu sistemata nella Cappella di S. Caterina, la prima a destra di chi entrava e conosciuta più tardi sotto il nome di S. Giuseppe Sposo. Se ne fissò la festa il 26 di luglio; inoltre il mattino del Venerdì Santo, in occasione delle visite alle sette chiese cittadine, la statuetta doveva essere portata in processione per le vie della città. Il concorso di fedeli doveva essere straordinario; anche dai villaggi vicini vi accorrevano come ad una festa popolare,specialmente gli abitanti del Campidano di Cagliari, conoscevano la Chiesa più col titolo di N.S. di Adamo che con quello di Santa Caterina.
La processione venne interrotta dal 1758 al 1802 a causa di abusi e scandali. Dal 1826 fu spostata al Giovedì Santo. Nel 1768 l’Immagine fu trasferita nella seconda cappella a destra di chi entrava dedicata alla Pietà. Nel 1788 si introdusse la pratica di celebrare i sabati in onore della Vergine SS. di Adamo e le vennero dedicate cappelle a Serramanna (1762) una chiesa ad Arbatax ( 1771), nel 1797 a Serrenti (risulta che si fosse stabilita la devozione verso la Madonna di Adamo). In un Registro di Legati esistente nella Parrocchia, la seconda domenica di luglio Barbara Musiu, vedova di Antonio Tocco, nel suo testamento del 12 dicembre 1797 istituì che in perpetuo si celebrasse una messa solenne in onore della SS. Vergine di Adamo, donando Undici Reali per elemosine. Ipoteca tre quarti di terreno in zona denominata S.Antonio da Padova confinante con la figlia Luigia Tocco. Ad Alghero nella chiesa dei Carmelitani, ad Oristano, Orosei, Oliena, Bitti (esiste un Altare nella Parrocchia,nella prima Cappella a destra entrando con una Madonna, come precedentemente descritta con un granchio ai piedi) e Meana Sardo.
Nel periodo bellico della seconda guerra mondiale a causa delle incursioni aeree degli anglo-americani del 13 e 19 maggio e del 30 giugno 1943, la chiesa di S. Caterina dei Genovesi veniva letteralmente distrutta. La statuetta fortunatamente sistemata nei locali sotterranei,rimase illesa. Successivamente venne trasferita a Dolianova, quindi a Meana Sardo ed ultimo ad Assemini.
Nel 1944 fu riportata a Cagliari. La statuina attualmente è conservata nella cappella dedicata alla Vergine di Adamo, la prima a sinistra del presbiterio ed è custodita dentro una raggiera, abbellita da pietre preziose realizzata nello studio d’Arte e Cultura Ceramica del Prof. Federico Melis. Ricavata da una morbida pietra colorata con tinte delicate , di forma ellitica di cm. 7 x 5 .Il complesso riporta il mezzo busto della Madonna interamente tappezzato di perle, eccetto il viso e le mani. Anche l’orecchino è formato da una perla. Il corpo del bambino completamente spoglio ed il collo ornato da una collana di perle. Le due immagini hanno sul capo la corona d’oro intarsiata con pietre preziose .Il tutto poggia su una base argentea con incastonati rubini , smeraldi perle e coralli in una cornice d’argento.
Il culto verso questa piccola raffigurazione della Vergine era molto vivo all’epoca dell’erezione della prima chiesa, dove la statuetta era custodita, gelosamente, nel tabernacolo della cappella della Pietà.
“Quello che rende celebre e popolare questa cappella tutta di marmo, raccontava lo Spano nella sua Guida, è una statuetta della Vergine col Bambino che religiosamente si custodisce nel Tabernacolo,ed alla quale il popolo ha molta devozione .D’essa fu trovata in mare, dentro le valve di una nacchera, da un Capitano genovese chiamato Adami, da cui è venuto il titolo della Vergine di Adamo. Nello sportello del tabernacolo si vede un piccolo dipinto molto prezioso sul rame, rappresentante la statuetta in discorso, ed un bastimento in lontananza per memoria del fatto”.
Alla piccola immagine erano attribuiti molti miracoli ed infatti, la devozione popolare per la Madonna di Adamo era molto diffusa e non solo in città. Da diverse parti della Sardegna, molti fedeli si recavano in pellegrinaggio nella chiesa della Vergine di Adamo (così essi chiamavano la chiesa intitolata ai SS. MM. Giorgio e Caterina dei Genovesi di Cagliari) per chiedere una grazia alla Madonnina.