Novena dell’Immacolata 2014

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Con Maria Vergine dell’ascolto e Madre dell’Amore

per accogliere e testimoniare la gioia del Vangelo

 

Papa Francesco

all’Angelus III Domenica di Avvento "Gaudete", 15 dicembre 2013

La gioia cristiana, come la speranza, ha il suo fondamento nella fedeltà di Dio, nella certezza che Lui mantiene sempre le sue promesse. … Quanti hanno incontrato Gesù lungo il cammino, sperimentano nel cuore una serenità e una gioia di cui niente e nessuno potrà privarli. La nostra gioia è Gesù Cristo, il suo amore fedele inesauribile! Perciò, quando un cristiano diventa triste, vuol dire che si è allontanato da Gesù. Ma allora non bisogna lasciarlo solo! Dobbiamo pregare per lui, e fargli sentire il calore della comunità.

La Vergine Maria ci aiuti ad affrettare il passo verso Betlemme, per incontrare il Bambino che è nato per noi, per la salvezza e la gioia di tutti gli uomini. A lei l’Angelo disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Lei ci ottenga di vivere la gioia del Vangelo in famiglia, al lavoro, in parrocchia e in ogni ambiente. Una gioia intima, fatta di meraviglia e di tenerezza. Quella che prova una mamma quando guarda il suo bambino appena nato, e sente che è un dono di Dio, un miracolo di cui solo ringraziare!

 

29 novembre * primo giorno * Serva del Signore

on Maria Immacolata desideriamo vivere la gioia della fede come risposta generosa a Dio che rivela a noi l’immensità del Suo Amore

Salmo 39  

R. Eccomi, Signore: si compia in me la tua parola.

Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto.

Non hai chiesto olocàusto e vittima per la colpa.

Allora ho detto: «Ecco, io vengo. R.

 

Sul rotolo del libro, di me è scritto di compiere il tuo volere.

Mio Dio, questo io desidero,

la tua legge è nel profondo del mio cuore ». R.

 

Ho annunziato la tua giustizia nella grande assemblea;

vedi, non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. R.

 

Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore,

la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato.

Non ho nascosto la tua grazia e la tua fedeltà alla grande assemblea. R.

 

Dal vangelo secondo Luca 1,26-38

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».

A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».

Allora Maria disse: «Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

Parola del Signore.

 

Papa Francesco Angelus 8 dicembre 2013

L’Apostolo Paolo afferma che Dio «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati» (Ef 1,4). Anche noi, da sempre, siamo stati scelti da Dio per vivere una vita santa, libera dal peccato. E’ un progetto d’amore che Dio rinnova ogni volta che noi ci accostiamo a Lui, specialmente nei Sacramenti.

In questa festa, allora, contemplando la nostra Madre Immacolata, bella, riconosciamo anche il nostro destino più vero, la nostra vocazione più profonda: essere amati, essere trasformati dall’amore, essere trasformati dalla bellezza di Dio. Guardiamo lei, nostra Madre, e lasciamoci guardare da lei, perché è la nostra Madre e ci ama tanto; lasciamoci guardare da lei per imparare a essere più umili, e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio; per accogliere il tenero abbraccio del suo Figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace.

 

PREGHIAMO

O Dio, che all'annunzio dell'Angelo hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo verginale di Maria, concedi al tuo popolo, che la onora come vera Madre di Dio, di godere sempre della sua intercessione presso di te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

30 novembre * secondo giorno * Madre del Signore

Con Maria Immacolata lodiamo Dio contemplando le meraviglie del Suo Amore per servirlo generosamente nei fratelli comunicando a tutti la Sua salvezza.

 

Is 12, 2-6 R. Viene in mezzo a noi il Dio della gioia.

Ecco, Dio è la mia salvezza;

io confiderò, non avrò mai timore,

perché mia forza e mio canto è il Signore;

egli è stato la mia salvezza, R.

 

Attingerete acqua con gioia

alle sorgenti della salvezza.

Lodate il Signore, invocate il suo nome;

manifestate tra i popoli le sue meraviglie

proclamate che il suo nome è sublime. R.

 

Cantate inni al Signore, perché ha fatto opere grandi,

ciò sia noto in tutta la terra.

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,

perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele, R.

 

Dal Vangelo secondo Luca 1,39-56

In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.

Parola del Signore

 

Papa Francesco in Evangelii Gaudium n.288

Vi è uno stile mariano nell’attività evangelizzatrice della Chiesa. Perché ogni volta che guardiamo a Maria torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto. In lei vediamo che l’umiltà e la tenerezza non sono virtù dei deboli ma dei forti, che non hanno bisogno di maltrattare gli altri per sentirsi importanti. Guardando a lei scopriamo che colei che lodava Dio perché «ha rovesciato i potenti dai troni» e «ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1,52.53) è la stessa che assicura calore domestico alla nostra ricerca di giustizia. È anche colei che conserva premurosamente «tutte queste cose, meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Maria sa riconoscere le orme dello Spirito di Dio nei grandi avvenimenti ed anche in quelli che sembrano impercettibili. È contemplativa del mistero di Dio nel mondo, nella storia e nella vita quotidiana di ciascuno e di tutti. È la donna orante e lavoratrice a Nazaret, ed è anche nostra Signora della premura, colei che parte dal suo villaggio per aiutare gli altri «senza indugio» (Lc 1,39). Questa dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è ciò che fa di lei un modello ecclesiale per l’evangelizzazione.

 

PREGHIAMO

O Dio, salvatore di tutti i popoli, che per mezzo della beata Vergine Maria,

arca della nuova alleanza, hai recato alla casa di Elisabetta la salvezza e la gioia, fa' che docili all'azione dello Spirito possiamo anche noi portare Cristo ai fratelli e magnificare il tuo nome con inni di lode e con la santità della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

1 dicembre * terzo giorno * Madre di Dio

Con Maria Immacolata contempliamo con gioiosa gratitudine la fedeltà di Dio che adempie le sue promesse e rivela al mondo il Suo Amore nel volto umano di Suo Figlio Gesù.

Lc 1, 46-55 

R. Il Signore ha guardato l'umile sua serva.

«L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. R.

 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia

si stende su quelli che lo temono. R.

 

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. R.

 

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri,

ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre ». R.

Dal Vangelo secondo Luca 2, 15-19

In quel tempo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».

Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stata detto loro.

Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

 

Parola del Signore.

 

Papa Francesco omelia 24 dicembre 2014

La grazia che è apparsa nel mondo è Gesù, nato dalla Vergine Maria, vero uomo e vero Dio. Egli è venuto nella nostra storia, ha condiviso il nostro cammino. È venuto per liberarci dalle tenebre e donarci la luce. In Lui è apparsa la grazia, la misericordia, la tenerezza del Padre: Gesù è l’Amore fattosi carne. Non è soltanto un maestro di sapienza, non è un ideale a cui tendiamo e dal quale sappiamo di essere inesorabilmente lontani, è il senso della vita e della storia che ha posto la sua tenda in mezzo a noi.

I pastori sono stati i primi a vedere questa “tenda”, a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù. Sono stati i primi perché erano tra gli ultimi, gli emarginati. E sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo la guardia al loro gregge. E’ legge del pellegrino vegliare, e loro vegliavano. Con loro ci fermiamo davanti al Bambino, ci fermiamo in silenzio. Con loro ringraziamo il Signore di averci donato Gesù, e con loro lasciamo salire dal profondo del cuore la lode della sua fedeltà: Ti benediciamo, Signore Dio Altissimo, che ti sei abbassato per noi. Tu sei immenso, e ti sei fatto piccolo; sei ricco, e ti sei fatto povero; sei l’onnipotente, e ti sei fatto debole.

PREGHIAMO

O Dio che hai mandato dal cielo il tuo Figlio, parola e pane di vita, nel grembo della santa Vergine; fa' che sull'esempio di Maria accogliamo il tuo Verbo fatto uomo, nell'interiore ascolto delle Scritture e nella partecipazione sempre più viva ai misteri della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

2 dicembre * quarto giorno * Sede della Sapienza

Con Maria Immacolata contempliamo il mistero di Dio che si è fatto piccolo per lasciarsi trovare da chi lo cerca con cuore sincero, e impariamo da Lei a fissare con affetto il nostro sguardo su di Lui per ammirare la sua grandezza e accoglierlo senza riserve nella nostra vita.

 

Salmo 147

R. Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

 

Glorifica il Signore, Gerusalemme,

loda il tuo Dio, Sion.

Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,

in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.

 

Egli ha messo pace nei tuoi confini

e ti sazia con fior di frumento.

Manda sulla terra la sua parola,

il suo messaggio corre veloce. R.

 

Annunzia a Giacobbe la sua parola,

le sue leggi e i suoi decreti a Israele.

Così non ha fatto con nessun altro popolo,

non ha manifestato ad altri i suoi precetti. R.

 

Dal Vangelo secondo Matteo 2, 7-12

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».

Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Parola del Signore.

 

Papa Francesco Omelia 6 gennaio 2014

L’amore di Dio viene sempre prima del nostro! Lui sempre prende l’iniziativa. Lui ci aspetta, Lui ci invita, l’iniziativa è sempre sua. Gesù è Dio che si è fatto uomo, si è incarnato, è nato per noi. La nuova stella che apparve ai magi era il segno della nascita di Cristo. Se non avessero visto la stella, quegli uomini non sarebbero partiti. La luce ci precede, la verità ci precede, la bellezza ci precede. Dio ci precede. Il profeta Isaia diceva che Dio è come il fiore del mandorlo. Perché? Perché in quella terra il mandorlo è il primo che fiorisce. E Dio sempre precede, sempre per primo ci cerca, Lui fa il primo passo. Dio ci precede sempre. La sua grazia ci precede e questa grazia è apparsa in Gesù. Lui è l’epifania. Lui, Gesù Cristo, è la manifestazione dell’amore di Dio. E’ con noi.

La Chiesa sta tutta dentro questo movimento di Dio verso il mondo: la sua gioia è il Vangelo, è riflettere la luce di Cristo.

 

PREGHIAMO

Eterno Padre, che hai posto nella Vergine Maria il trono regale della tua Sapienza, illumina la Chiesa con la luce del Verbo della vita, perché nello splendore della verità cammini fino alla piena conoscenza del tuo mistero d'amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

3 dicembre * quinto giorno * Discepola del Signore

Con Maria Immacolata desideriamo seguire Gesù anche quando ci chiede un amore radicale e generoso, imparando da Lei ad osservare e meditare con gli occhi del cuore il senso degli eventi

 

Salmo 18

R. Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta rinfranca l'anima;

la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. R.

 

Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore;

i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. R.

 

Il timore del Signore è puro, dura sempre;

i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,

più preziosi dell'oro, di molto oro fino,

più dolci del miele e di un favo stillante, R.

 

Ti siano gradite le parole della mia bocca,

davanti a te i pensieri del mio cuore.

Signore, mia rupe e mio redentore, R.

 

Dal Vangelo secondo Luca 2,41-52

I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.

Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.

Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» Ma essi non compreso le sue parole.

Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso.

Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Parola del Signore.

 

Papa Francesco Angelus 29 dicembre 2014

Quest’oggi il nostro sguardo sulla santa Famiglia si lascia attirare anche dalla semplicità della vita che essa conduce a Nazareth. E’ un esempio che fa tanto bene alle nostre famiglie, le aiuta a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco. Ricordiamo le tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie”, e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia. ….Vorrei anche incoraggiare le famiglie a prendere coscienza dell’importanza che hanno nella Chiesa e nella società. L’annuncio del Vangelo, infatti, passa anzitutto attraverso le famiglie, per poi raggiungere i diversi ambiti della vita quotidiana. Invochiamo con fervore Maria Santissima, la Madre di Gesù e Madre nostra, e san Giuseppe, suo sposo. Chiediamo a loro di illuminare, di confortare, di guidare ogni famiglia del mondo, perché possa compiere con dignità e serenità la missione che Dio le ha affidato.

 

PREGHIAMO- Signore nostro Dio, che hai fatto della Vergine Maria il modello di chi accoglie la tua Parola e la mette in pratica, apri il nostro cuore alla beatitudine dell'ascolto, e con la forza del tuo Spirito fa' che noi pure diventiamo luogo santo in cui la tua Parola di salvezza oggi si compie. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

4 dicembre * sesto giorno* Madre e Mediatrice di grazia

Con Maria Immacolata partecipiamo all’Ora del Figlio che comincia a manifestarsi a Cana, suscitando meraviglia e stupore tra i suoi discepoli, e impariamo da Lei a custodire la Parola per viverla con docile obbedienza.

 

Salmo 66 R. Risplenda su di noi, o Signore, la luce del tuo volto.

 

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,

su di noi faccia splendere il suo volto;

perché si conosca sulla terra la tua via,

fra tutte le genti la tua salvezza. R.

 

Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.

Esultino le genti e si rallegrino,

perché giudichi i popoli con giustizia,

governi le nazioni sulla terra. R.

 

Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.

Ci benedica Dio, il nostro Dio,

ci benedica Dio

e lo temano tutti i confini della terra. R.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni 2, 1-11

In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».

Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.

E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».

Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore.

 

Papa Francesco Omelia 1 gennaio 2014

La Madre del Redentore ci precede e continuamente ci conferma nella fede, nella vocazione e nella missione. Con il suo esempio di umiltà e di disponibilità alla volontà di Dio ci aiuta a tradurre la nostra fede in un annuncio del Vangelo gioioso e senza frontiere. Così la nostra missione sarà feconda, perché è modellata sulla maternità di Maria. A Lei affidiamo il nostro itinerario di fede, i desideri del nostro cuore, le nostre necessità, i bisogni del mondo intero, specialmente la fame e la sete di giustizia e di pace e di Dio.

 

PREGHIAMO

O Dio, che nel mirabile disegno del tuo amore hai voluto che Maria desse alla luce l'Autore della grazia e fosse in modo singolare associata all'opera della redenzione, per la potenza delle sue preghiere, donaci l'abbondanza delle tue grazie e guidaci al porto della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

5 dicembre *settimo giorno* Madre di riconciliazione

Con Maria Immacolata ascoltiamo le parole di Gesù Crocefisso con il desiderio di partecipare al mistero della sua Pasqua e accogliamo nella nostra vita il dono di sua Madre come Madre nostra.

 

Dal Salmo 102   

R. Benedici il Signore, anima mia.

Benedici il Signore, anima mia,

quanto è in me benedica il suo santo nome.

Benedici il Signore, anima mia,

non dimenticare tanti suoi benefici. R.

 

Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie;

salva dalla fossa la tua vita,

ti corona di grazia e di misericordia. R.

 

Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore.

Egli non continua a contestare

e non conserva per sempre il suo sdegno. R.

 

Come un padre ha pietà dei suoi figli,

così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

Perché egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. R.

 

Ma la grazia del Signore è da sempre,

dura in eterno per quanti lo temono;

la sua giustizia per i figli dei figli,

per quanti custodiscono la sua alleanza. R.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni 19,25-27

In quell'ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Magdala.

Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Parola del Signore.

 

Papa Francesco – Omelia 1 gennaio 2014

Il nostro cammino di fede è legato in modo indissolubile a Maria da quando Gesù, morente sulla croce, ce l’ha donata come Madre dicendo: «Ecco tua madre!» (Gv 19,27). Queste parole hanno il valore di un testamento e danno al mondo una Madre. Da quel momento la Madre di Dio è diventata anche Madre nostra! Nell’ora in cui la fede dei discepoli veniva incrinata da tante difficoltà e incertezze, Gesù li affidava a Colei che era stata la prima a credere, e la cui fede non sarebbe mai venuta meno. E la “donna” diventa Madre nostra nel momento in cui perde il Figlio divino. Il suo cuore ferito si dilata per fare posto a tutti gli uomini, buoni e cattivi, tutti, e li ama come li amava Gesù. La donna che alle nozze di Cana di Galilea aveva dato la sua cooperazione di fede per la manifestazione delle meraviglie di Dio nel mondo, al calvario tiene accesa la fiamma della fede nella risurrezione del Figlio, e la comunica con affetto materno agli altri. Maria diventa così sorgente di speranza e di gioia vera!

PREGHIAMO

O Dio, che nel sangue prezioso del tuo Figlio hai riconciliato a te il mondo, e ai piedi della croce hai costituito la Vergine Maria riconciliatrice dei peccatori, per i suoi meriti e le sue preghiere, concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

6 dicembre * ottavo giorno * Regina degli Apostoli

Con Maria Immacolata, in preghiera come i Discepoli nel Cenacolo, chiediamo a Dio il dono e la forza dello Spirito Santo, che ci trasforma in coraggiosi testimoni del Signore Risorto.

 

Salmo 86

R. Di te si dicono cose stupende, città di Dio.

 

Le sue fondamenta sono sui monti santi;

il Signore ama le porte di Sion

più di tutte le dimore di Giacobbe. R.

 

Di te si dicono cose stupende, città di Dio.

Si dirà di Sion: «L’uno e l'altro è nato in essa

e l'Altissimo la tiene salda». R.

 

Il Signore scriverà nel libro dei popoli:

«Là costui è nato».

E danzando canteranno:

«Sono in te tutte le mie sorgenti». R.

 

Dagli Atti degli Apostoli 1, 12.14

[Dopo che Gesù fu assunto in cielo], gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.

Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfèo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.

Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

Al compiersi della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.

Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.

Parola di Dio.

 

Papa Francesco, Messaggio in occasione della festa della Virgen de la Caridad del Cobre, 8 settembre 2014

Maria, che aveva sperimentato la bontà di Dio, ha proclamato le grandi cose che Egli aveva fatto in lei (cfr. Lc 1, 46-55). Non ha confidato nelle proprie forze, ma in Dio, il cui amore non ha fine. Perciò è rimasta accanto al Figlio, che tutti avevano abbandonato; ha pregato senza venir meno accanto agli apostoli e agli altri discepoli, affinché non si perdessero d’animo (cfr. At 1, 14). Anche noi siamo chiamati a rimanere nell’amore di Dio e a rimanere amando gli altri. In questo mondo, in cui si scartano i valori duraturi e tutto è mutevole, in cui trionfa l’usa e getta, in cui sembra che la gente abbia paura degli impegni a vita, la Vergine c’incoraggia a essere uomini e donne costanti nel buon operare, che mantengono la parola data, che sono sempre fedeli. E questo perché confidiamo in Dio e lo mettiamo al centro della nostra vita e di quella delle persone che amiamo.

Provare gioia e condividerla con quanti ci circondano, elevare il cuore e non soccombere dinanzi alle avversità, rimanere nel cammino del bene, aiutando instancabilmente quanti sono oppressi da pene e afflizioni: ecco le lezioni importanti che la Vergine della Carità del Cobre c’insegna, utili per l’oggi e per il domani.

 

PREGHIAMO

O Padre, che hai effuso i doni del tuo Spirito sulla beata Vergine orante con gli Apostoli nel Cenacolo, fa' che perseveriamo unanimi in preghiera con Maria nostra madre per portare al mondo, con la forza dello Spirito, il lieto annunzio della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Canto: Tota pulchra

 

7 dicembre * nono giorno *Modello e immagine della Chiesa

Con Maria Immacolata attingiamo dalla preghiera fede e speranza per vivere in comunione fraterna nella Chiesa pellegrina sulla terra con lo sguardo rivolto al Cielo.

 

Is 12, 2-6

R. È grande in mezzo a noi il Santo di Israele.

 

Ecco, Dio è la mia salvezza;

io confiderò, non avrò mai timore,

perché mia forza e mio canto è il Signore;

egli è stato la mia salvezza. R.

 

Attingerete acqua con gioia

alle sorgenti della salvezza.

Lodate il Signore, invocate il suo nome;

manifestate tra i popoli le sue meraviglie,

proclamate che il suo nome è sublime. R.

 

Cantate inni al Signore, perché ha fatto opere grandi,

ciò sia noto in tutta la terra.

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion,

perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele. R.

 

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo 21, 1-5

Io, Giovanni, vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più.

Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono:

«Ecco la dimora di Dio con gli uomini!

Egli dimorerà tra di loro

ed essi saranno suo popolo

ed egli sarà il "Dio-con-loro".

E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;

non ci sarà più la morte,

né lutto, né lamento, né affanno,

perché le cose di prima sono passate».

E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

 

Parola di Dio.

 

Papa Francesco – Omelia 15 agosto 2014

Guardiamo a Maria come Madre della nostra speranza. Il suo cantico di lode ci ricorda che Dio non dimentica mai le sue promesse di misericordia (cfr Lc 1,54-55). Maria è beata perché «ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1,45). In lei tutte le promesse divine si sono dimostrate veritiere. Intronizzata nella gloria, ci mostra che la nostra speranza è reale; e fin d’ora tale speranza si protende «come un’ancora sicura e salda per la nostra vita» (Eb 6,19) là dove Cristo è assiso nella gloria. …

Rivolgiamoci a Maria, Madre di Dio, e imploriamo la grazia di essere gioiosi nella libertà dei figli di Dio, di usare tale libertà in modo saggio per servire i nostri fratelli e sorelle, e di vivere e operare in modo da essere segni di speranza, quella speranza che troverà il suo compimento nel Regno eterno, là dove regnare è servire. Amen.

 

PREGHIAMO

Dio onnipotente e misericordioso, che in Maria primogenita della redenzione fai, risplendere l'immagine vivente della tua Chiesa, concedi al popolo cristiano di tenere sempre fisso in lei il suo sguardo, per camminare sulle orme del Signore, finché giungerà alla pienezza di gloria, che già pregusta nella contemplazione della Vergine Madre. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Canto: Tota pulchra

 

Vergine e Madre Maria,

tu che, mossa dallo Spirito,

hai accolto il Verbo della vita

nella profondità della tua umile fede,

totalmente donata all’Eterno,

aiutaci a dire il nostro “sì”

nell’urgenza, più imperiosa che mai,

di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.

Tu, ricolma della presenza di Cristo,

hai portato la gioia a Giovanni il Battista,

facendolo esultare nel seno di sua madre.

Tu, trasalendo di giubilo, hai cantato le meraviglie del Signore.

Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce con una fede incrollabile,

e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,

hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito

perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.

Ottienici ora un nuovo ardore di risorti

per portare a tutti il Vangelo della vita che vince la morte.

Dacci la santa audacia di cercare nuove strade

perché giunga a tutti il dono della bellezza che non si spegne.

Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione,

madre dell’amore, sposa delle nozze eterne,

intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima,

perché mai si rinchiuda e mai si fermi

nella sua passione per instaurare il Regno.

Stella della nuova evangelizzazione,

aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,

del servizio, della fede ardente e generosa,

della giustizia e dell’amore verso i poveri,

perché la gioia del Vangelo

giunga sino ai confini della terra

e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Madre del Vangelo vivente, sorgente di gioia per i piccoli,

prega per noi. Amen. Alleluia.

 

Papa Francesco in Evangelium Gaudium

Preghiera all'Immacolata – Papa Francesco (8 dicembre 2013)

 

Vergine Santa e Immacolata,

a Te, che sei l’onore del nostro popolo

e la custode premurosa della nostra città,

ci rivolgiamo con confidenza e amore.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!

Il peccato non è in Te.

Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità:

nella nostra parola rifulga lo splendore della verità,

nelle nostre opere risuoni il canto della carità,

nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità,

nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!

La Parola di Dio in Te si è fatta carne.

Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore:

il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti,

la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti,

la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano,

ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!

In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.

Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno:

la luce gentile della fede illumini i nostri giorni,

la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,

il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore,

gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!

Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica:

sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù,

sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero.

Amen.

 

 

Tota pulchra es, María!

Tota pulchra es, María !

Et mácula originális

non est in te.

Et mácula originális

non est in te.

Tu glória Jerúsalem,

tu laetítia Israël,

tu honorificéntia pópuli nostri,

tu advocáta peccátorum.

 

O María, o María!

Virgo prudentíssima,

Mater clementíssima,

Ora pro nobis,

intercéde pro nobis

ad Dóminum Jesum Christum !

 

 

Tutta bella sei, Maria,

Tutta bella sei, Maria,

e macchia originale

in Te non è

e macchia originale

in Te non è

Tu, gloria di Gerusalemme

Tu, letizia d'Israele,

Tu sei l'onore del nostro popolo.

Tu, l'avvocata dei peccatori,

 

O Maria, o Maria!

Vergine prudentissima,

Madre clementissima.

Prega per noi,

intercedi per noi,

presso il Signore Gesù Cristo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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