Beati voi che siete una Famiglia
“BEATI VOI CHE SIETE UNA FAMIGLIA!”
Beati perché siete la culla dell’amore, dove ci si ama, dove, se vivete l’uno per l’altro, diventate una sola carne.
Beati perché fate sprigionare l’amore che unisce:
voi siete il luogo in cui si impara fin da piccoli a vivere relazioni gratuite, a diventare “dono” l’uno per l’altro.
Beati perché fate sbocciare la vita e date un futuro alla società.
Voi siete il luogo naturale dove avviene la procreazione delle nuove vite
e dove i figli possono crescere sereni e ricevere una educazione equilibrata.
Beati perché fate crescere le persone:
formate la loro personalità, le aiutate a crescere come “esseri in relazione”, le educate nella vita affettiva e nella socialità.
Beati perché educate i figli:
trasmettete loro i valori essenziali della convivenza civile,
quali la dignità della persona, la fiducia reciproca, il buon uso della libertà, il dialogo, la solidarietà.
Beati perché consolate il vecchio e il malato;
siete l’unico ambiente in grado di offrire un’accoglienza ricca di calore al bambino e al malato, al disabile e al vecchio.
Beati perché siete il “soggetto sociale” intermedio,
che garantisce il giusto rapporto tra il singolo e la società,
e aiutate le persone a non scivolare nell’individualismo che isola e a non lasciarsi assorbire dal collettivismo che schiaccia.
Beati perché siete la cellula della società.
Da voi dipende il futuro della persona e della società.
Se muoiono le famiglie, muore la società. Se le famiglie sono sane, è sana anche la società.
Beati perché garantite la sopravvivenza della società,
contribuite all’edificazione della convivenza civile, promuovete la solidarietà sociale,
date un contributo originale al mondo della scuola, del lavoro, dell’economia e della politica.
E per le famiglie che hanno consacrato il loro amore con il sacramento del matrimonio, aggiungo:
“Beati voi, che siete famiglie cristiane!”.
Beati perché siete un “Vangelo vivo”:
in cui si può “leggere” il volto di Dio-Trinità, il suo amore per l’umanità,
l’amore paziente, eccedente, gratuito di Cristo per la Chiesa.
Beati perché siete le “cellule” vitali delle parrocchie,
costruite la Chiesa e fate crescere la parrocchia come “famiglia di famiglie”.
Beati perché avete il dono di poter testimoniare, annunciare e comunicare l’amore di Dio
per l’umanità e di Cristo per la Chiesa
Attraverso i vostri gesti di amore, di perdono, di accoglienza e di solidarietà, Cristo stesso accoglie, perdona e ama.
Beati perché siete la “piccola Chiesa”,
in cui l’annuncio del Vangelo può essere da tutti vissuto e verificato in maniera semplice e spontanea.
Beati perché avete la possibilità di portare il Vangelo nel contesto della vita di tutti i giorni,
soprattutto nelle situazioni vitali di gioia e dolore, di speranza e attesa, dove si ripropongono i grandi interrogativi sulla vita.
Beati perché potete trasformare la vostra gioia di essere sposi
in preghiera di lode e di ringraziamento e con essa potete affrontare i momenti del dolore e della sofferenza.
Lucio Soravito, vescovo di Adria-Rovigo