Papa Francesco: «Aspettiamo il Natale come Maria attendeva Gesù. Egli viene ogni giorno»
«Il Signore ogni giorno visita la sua Chiesa! Visita ognuno di noi e anche la nostra anima entra in questa somiglianza: la nostra anima assomiglia alla Chiesa, la nostra anima assomiglia a Maria»
Papa Francesco, nell’omelia odierna alla messa alla casa Santa Marta, ha esortato i fedeli a comportarsi come Maria che seppe accogliere la straordinaria nascita di Gesù nel suo grembo. La Chiesa, in questi giorni che precedono il Natale, si trova in attesa, nella medesima condizione della Madonna. Anche lei «sentiva quello che sentono tutte le donne in quel tempo»: «Percezioni interiori nel suo corpo, nella sua anima». Oggi, noi «accompagniamo la Madonna in questo cammino di attesa» e quasi «vogliamo affrettare questa nascita del Signore».
Dio venne il giorno della sua nascita fisica, verrà il giorno alla fine dei tempi, ma viene anche «ogni giorno. Il Signore ogni giorno visita la sua Chiesa! Visita ognuno di noi e anche la nostra anima entra in questa somiglianza: la nostra anima assomiglia alla Chiesa, la nostra anima assomiglia a Maria. I padri del deserto dicono che Maria, la Chiesa e l’anima nostra sono femminili e quello che si dice di una, analogamente si può dire dell’altra. La nostra anima anche è in attesa, in questa attesa per la venuta del Signore; un’anima aperta che chiama: “Vieni, Signore!”».
Dobbiamo essere vigilanti come pellegrini. «E mi domando: siamo in attesa o siamo chiusi? Siamo vigilanti o siamo sicuri in un albergo, lungo il cammino e non vogliamo più andare avanti? Siamo pellegrini o siamo erranti? Per questo la Chiesa ci invita a pregare questo “Vieni!”, ad aprire la nostra anima e che la nostra anima sia, in questi giorni, vigilante nell’attesa. Vigilare! cosa succede in noi se viene il Signore o se non viene? Se c’è posto per il Signore o c’è posto per feste, per fare spese, fare rumore… La nostra anima è aperta, com’è aperta la Santa Madre Chiesa e com’era aperta la Madonna? O la nostra anima è chiusa e abbiamo attaccato sulla porta un cartellino, molto educato, che dice: “Si prega di non disturbare!”».
«E oggi – ha concluso papa Francesco – ripetere tante volte “vieni!”, e cercare che la nostra anima non sia un’anima che dica: “Non disturbare”. No! Che sia un’anima aperta, che sia un’anima grande, per ricevere il Signore in questi giorni e che incominci a sentire quello che domani nell’antifona ci dirà la Chiesa: “Sappiate che oggi viene il Signore! E domani vedrete la sua gloria!”».